NUOVO CATASTO, I CONTI IN TASCA AI PROPRIETARI (Fisco compreso)

Il governo ha spinto l'acceleratore sulla riforma del catasto. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulle commissioni censuarie (nate in Italia nel 1886), primo passo della riforma del catasto per censire gli oltre 62 milioni di immobili presenti nel nostro paese. Per completare il tutto servirà del tempo (si ipotizzano tra i 3 e i 5 anni), ma il cammino è iniziato. Le commissioni dovranno validare i criteri sui quali si baseranno le nuove valutazioni di calcolo delle rendite – con le quali viene determinata la base imponibile dei tributi – che verranno fatte sui metri quadri e non più sul numero dei vani. L'obiettivo della riforma è superare un'impostazione che appartiene ormai al passato. Oggi, infatti, le rendite catastali sono il risultato di classificazoni e caratteristiche non più attuali. Un esempio classico è rappresentato dalle abitazioni delle zone centrali delle città in origine classificate come popolari, magari perché prive di bagno interno e poi con il tempo, diventate case di lusso. Adesso le cose sono destinate a cambiare e di conseguenza cambierà il prelievo, che presumibilmente per questo tipo di immobili aumenterà, per diminuire invece per le abitazioni di nuova costruzione delle zone semiperiferiche.

Il valore patrimoniale – la rendita catastale verrà definita a partire dai redditi da locazione medi (fonte omi), tenendo conto della localizzazione e delle caratteristiche edilizie dei beni per destinazione catastale e ambito territoriale. Il valore così ottenuto verrà moltiplicato per la superficie dell'immobile e a questa cifra verranno poi applicate riduzioni legate alle spese sostenute per la manutenzione straordinaria, l'assicurazione e i costi di amministrazione.

Le conseguenze. L'obiettivo del governo oltre a recuperare le cose che sfuggono alla tassazione è quello di colpire chi soprattutto ha pagato fino ad oggi di meno per case di maggiore prestigio. La rendita catastale è un dato fondamentale per il calcolo dell'imponibile su cui si pagano Imu, Tasi e Irpef. Le rendite catastali aumenteranno dal 30% al 80%.

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