La rinuncia abdicativa della quota di comproprietà è ammessa in dottrina e giurisprudenza e pertanto non necessita dell'accettazione da parte degli altri comproprietari. La conoscenza di questi ultimi della intervenuta rinunzia e della conseguente variazione delle quote, sarebbe necessaria per prendere atto dell'intervenuta modifica e, soprattutto, perché ad essa consegue la liberazione dall'obbligo di contribuzione alle spese comuni in favore del rinunziante, quindi i restanti comproprietari si ritroveranno una quota maggiore delle spese da pagare.
Per quanto riguarda la natura onerosa dell'atto di rinuncia, tali atti vengono inquadrati a determinate condizioni sulla riduzione delle donazioni per integrare la quota dovuta ai legittimari. Alla luce di tale punto, alcuni istituti di credito non consentono l'accesso al credito in tale ipotesi.